New York, 1927: giovane donna dalla bellezza classica, Lee
Miller è "scoperta" da Condé Nast, compare sulla copertina di
"Vogue" e viene immortalata dai più grandi fotografi del tempo, tra
cui Steichen, Hoyningen-Huene e Horst. Parigi, 1928: amica di Eluard e di
Picasso, allieva e compagna di Man Ray, inventa con lui la tecnica della
solarizzazione, diventa una brillante fotografa e interpreta il ruolo della
statua in "Le Sang d'un poète" di Jean Cocteau. Europa, 1944-1945:
corrispondente di guerra, è l'unica donna al seguito delle truppe alleate,
dalle coste della Normandia ai campi di sterminio, al "nido
dell'aquila" di Adolf Hitler in Baviera. Le sue fotografie di Dachau
sconvolgono il mondo intero. Queste sono solo tre delle molteplici "vite"
di Lee Miller, raccontate dal figlio Antony, nato dalla sua unione con il
pittore surrealista Roland Penrose. Di questa eroina sorprendente quanto
bella e intrepida, il fotografo David Scherman diceva che "ha incarnato
quant'altre ...
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