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La storia è ambientata nel Settecento ed è narrata da Biagio, fratello minore del protagonista, Cosimo Piovasco di Rondò. Il giovane, rampollo di una famiglia nobile ligure di Ombrosa, all’età di dodici anni, in seguito a un litigio con i genitori per un piatto di lumache, si arrampica su un albero del giardino di casa dichiarando di non volerne più discendere per il resto della vita. Cosimo dimostra ben presto che il suo non è solo un capriccio, spostandosi solo attraverso boschi e foreste e costruendosi a poco a poco una dimensione quotidiana anche sugli alberi.

Il protagonista conosce Viola, una ragazzina di cui si innamora, figlia di nobili anche lei, trova un fedele amico nel cane Ottimo Massimo (di cui si scoprirà che una volta apparteneva a Viola e che si chiamava Turcaret) e diventa popolare presso gli abitanti delle terre dei Rondò. Lo stile di vita di Cosimo si trasforma in un percorso di formazione e maturazione: egli conosce i ragazzini popolani, fa amicizia col bandito Gian de' Brughi (che morirà impiccato), studia la filosofia, arrivando a conoscere Voltaire per lettera, guida un attacco contro i pirati turchi, aiuta dei nobili spagnoli, i quali vivono anch'essi sugli alberi in una città chiamata Olivabassa, e forma una squadra di vigili del fuoco per prevenire gli incendi boschivi.

Il ritorno di Viola dal collegio fa avere a Cosimo una gioia immensa, ma temporanea a causa delle gelosie tra il protagonista e l’amata, che alla fine sposerà un nobile inglese e abbandonerà Cosimo. Nel frattempo anche ad Ombrosa si sente parlare della Rivoluzione francese e dell'esperienza travolgente di Napoleone Bonaparte: Cosimo, dopo tentativi di sollevare la popolazione locale, incontra il generale, rimanendone però deluso. Anziano e provato dagli anni sugli alberi, Cosimo non si arrende e non scende a terra, rispettando fino all’ultimo la propria promessa. Al passaggio di una mongolfiera, si aggrappa all'ancora e scompare all'orizzonte infine gettandosi in mare.